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La Poesia dell'Arte

Aggiornamento: 4 ago 2018


Tutto parte dalle Muse secondo il mio parere, dalle Μοῦσαι, da "Mnen-" da cui deriva Mnemosine, col significato di "coloro che meditano, che creano con la fantasia".


Mnemosine, figlia di Urano (il cielo) e di Gea (la terra), era la personificazione del potere di ricordare, evocando il passato, in un'assenza di tempo indefinito, in quanto l'attimo che si sta vivendo nel presente è già passato.


Come se in un certo senso la realtà non esistesse, come entità fisica iscritta nel tempo, che non esiste.


Ma il ricordo è una comunicazione del passato al presente è il comunicare viene dal latino cum-munis, con un dono, legare insieme attraverso il dono, mettere in comune.


E l'Arte non è un atto d'assemblaggio della memoria? Non creiamo e parliamo mettendo insieme concetti di ricordi e sensazioni evocate?


Il passato è però imperfetto nella sua evocazione, una realtà incompleta, in quanto è corrotto dal tempo che scorre.


Mnemosine (la Memoria dalla radice μεν-μαν da dove derivano le Muse) con Zeus, dio del cielo, ebbero nove figlie; numero citato da Omero e Esiodo, Saffo ne indica sette!


Le muse per traslazione allora potrebbero essere state evocate sulla terra dalla memoria, Mnemosine e dal tempo, Zeus, in quanto nell'antichità si scrutava il cielo per capire il tempo, per creare, quindi per creare la realtà.


Quindi la creazione non è altro che un atto del ricordare!!


Potrebbe!


Le Muse, come parto (evocazione) attraverso il tempo della memoria, hanno dato origine al concetto di Arte allora: una comunicazione quanto più fedele al reale del reale.


C'è un però. La realtà è, come abbiamo detto, caratterizzata da un'esistenza nel passato, vive nel passato, il tentativo continuo di renderla nel presente la connota di soggettività, ricordandola si modella con il proprio vissuto.


La difficoltà dell'Arte è in questa difficile comunicazione della realtà. In questo rendere partecipi e condividere.


Arte deriva probabilmente dalla radice ariana ar- che in sanscrito significa andare verso, in senso allegorico è stato detto dell'adattare, avvicinarsi, aderire.


Quindi Arte come un atto del muovere e del muoversi, essere suscitati e suscitare, portare più vicino, adattando.


Questo concetto è interessante! Portare più vicino adattando implicherebbe il fatto che l'arte rende il presente adattato il più possibile alla potenzialità di comprensione dell'uomo del presente, ma spostato di un secondo nel futuro, altrimenti sarebbe già una realtà del passato.


Per fare un esempio: è come scolare la pasta dura in previsione che si continui a cuocere dentro la zuppiera per mangiarla perfettamente cotta! La realtà comunicata, portata vicino dall'Arte deve essere aderente alla comprensione che ha in potenzialità l'uomo del presente di capirla nel futuro prossimo!! Far arrivare un concetto di realtà, né troppo lontano, perché altrimenti non arriverebbe mai all'uomo del presente né troppo vicino alla sua comprensione, perché altrimenti riproporrebbe degli schemi di composizione ed evocazione del reale appartenenti e aderenti al passato.


"Per sfuggire al mondo non c'è niente di più sicuro dell'arte e niente è meglio dell'arte per tenersi in contatto con il mondo."
J. W. Goethe

Nella facoltà di Lettere per un po' frequentai un gruppo di poesia, i membri erano molto propensi ad identificare la Poesia con la metrica, il suono e alle figure retoriche varie; negli incontri a cui partecipai sostenni sempre che se qualcuno avesse voluto che "W Lazio" fosse stata una poesia, quella sarebbe stata identificabile come poesia, l'avrebbe dovuta poi rendere fruibile, costruire un contorno dietro di perché, ma in sé era la libera espressione di una realtà. La realtà come concetto formato da sentimenti e costruzioni logiche, schematiche o casuali che l'artista evoca, ricordando. "W Lazio" è così una riproduzione di un concetto di una realtà, è comprensibile e include un vasto numero di situazioni ad essa legate.


La Poesia è così un palpare un inesistente scomparso, evocandolo nella memoria, l'essenza di una realtà, una goccia spremuta di un corpo che l'artista ne coglie il profumo, il colore, il rimando, la linea, l'attinenza concettuale con altre realtà.


La memoria codifica nel ricordo ciò che è trasmesso dai sensi.


Lo zoccolo di un cavallo al galoppo sulla terra fine battuta solleva della polvere e ribatte un suono che ricorda il bacio spiato da un abbaino in soffitta, nell'aria vischiosa di un pomeriggio d'estate, mentre veniva trasmesso dalla TV il rimbombo di un nocchieruto battocchio sulla pelle di daino tirata s'un tamburo in un film, mentre si era lì nell'atto dello spiare, tutte queste sensazioni erano mescolate e la sensazione era di adrenalina e pericolo, analoga alla pericolosa eccitazione che si prova nello scivolare su un marciapiede, lucidato da una chiazza d'olio, mentre si andava a scuola di corsa in motorino. L'asfalto sulla pelle nuda aveva potuto grattar via il tessuto del pantalone, mischiando al rosso della ferita aperta, con tracce di fibra lacerata, lo sporco grigio-nero del bitume, la sensazione sarebbe potuta essere di calore, fuoco, fuoco caldo, che brucia, come lo schiaffo di una persona cara, come il camino in una stanza fredda al quale ti avvicini e la scintilla di un tizzone che brucia la mano esposta. O poteva essere vicino al colore rosso delle labbra di lei del bacio spiato dall'abbaino e a quella sensazione di calore che provavi dentro di incompletezza, di lacerazione!


Nell'Arte l'odore e il colore si confondono, le azioni rimandano a verbi che descrivono comunemente altre azioni, i suoni e i sapori divengono voci narranti di episodi che la mente associa soggettivamente ed in preda all'estasi, il dolore è una sensazione d'amore, cullarsi in una nuvola sospesa e scegliere di lottare cadendo a precipizio, contro la gravità, con i pugni e con i denti spezzare l'aria, cercare il vento, fuggire, cercando d'esorcizzare ciò che non comprendi ma vorresti fosse tuo, perché quella cosa in sé è Bella. L'Arte è così, un atto poetico in sé di comprensione.





Pier Paolo Piscopo

Ƹ̴Ӂ̴Ʒ


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