A Velletri ieri abbiamo assistito all'inaugurazione del Viale Luigi Magni, con la targa dedicata al grande regista. Erano presenti il nipote Mauro Magni, il sindaco, il presidente dell'associazione La Pallade Alessandro Filippi e il preside dell'Istituto superiore d'Arte di Velletri che ha ospitato la conferenza e una mostra.
Luigi Magni nacque a Roma, in Via Giulia, nel 1928, il primo giorno di primavera. Iniziò la sua carriera come sceneggiatore, scrivendo testi per i film, lavorando con i maggiori registi dell'epoca, fino a quando la moglie Lucia Mirisola non gli suggerisce di dirigere da solo un film scritto da lui stesso: nasce così Faustina, il primo film e anche l'unico ambientato negli anni in cui è girato.
Lucia Mirisola fu la costumista di tutti i suoi film e ben si avvale di una vasta cultura e di un sapiente lavoro di fino, minuziosa nella ricerca del particolare che è riuscita nelle ricostruzioni storiche a cucire abiti bellissimi.
Il secondo film di Magni poi aprì la trilogia ambientata nella Roma papalina dell'800, con un uno stile asciutto, popolare, farsesco e parodistico, incarnando il tipico atteggiamento romano, tra il drammatico e il faceto. Nell'anno del Signore (1969) - In nome del Papa Re (1977) e In nome del popolo sovrano (1990)
In nome del papa re forse è il suo film più lirico, dove l'attacco alla contemporaneità politica e sociale dell'epoca viene traslata in quella risorgimentale, dopo i moti del '48.
Vincitore di ben tre premi Donatello, il film, descrive con accenti grotteschi la decr
epitezza del potere temporale e delle sue leggi. ll film è liberamente ispirato a I misteri del processo Monti e Tognetti di Gaetano Sanvittore 1869 e rappresenta una rilettura romanzata dell'ultima condanna a morte decretata dall'autorità papale, il 22 ottobre 1867.
Giuseppe Monti, muratore di Fermo, nel 1867 si offrì volontario, insieme con Gaetano Tognetti, per compiere un attentato alla caserma Serristori di Roma, situata nel rione romano Borgo, nei pressi dell'attuale via della Conciliazione. L'azione, nelle intenzioni dei congiurati aveva lo scopo di provocare una sollevazione popolare che facilitasse il tentativo di Garibaldi di occupare la città, ancora sotto il potere temporale della Chiesa. L'insurrezione sperata non avvenne e il tentativo di Garibaldi fallì: il giorno dopo l'attentato, il 23 ottobre, un gruppo di volontari garibaldini fu sopraffatto dalle truppe pontificie a Villa Glori e, poco dopo, il 3 novembre, Garibaldi fu sconfitto definitivamente a Mentana.
Monti e Tognetti furono arrestati e condannati. L'esecuzione, mediante ghigliottina, avvenne il 24 novembre 1868 in via dei Cerchi, nei pressi del Circo Massimo. Questa fu l'ultima decapitazione mediante ghigliottina eseguita a Roma.
Un decadentismo intellettuale, di un forza politica gestita solo da anziani e “ribelli che muoiono sempre a vent’anni“ in una Roma spesso scura o notturna. Forza politica ben rappresentata da Salvo Randone, il cui compito non è la salvezza delle anime, ma la sola certezza che la gente creda ancora nel potere della Chiesa.
Magni ci aggiunge Cesare Costa figlio d'un monsignore che sta abbandonando l'ufficio di giudice, ma saputo di questo inaspettato figlio che la madre gli chiede di salvarlo rientrerà in gioco per scagionarlo.
In tutta la filmografia s'evince la parodia del potere, talvolta greve, di un'immaginaria realtà metafora dei tempi moderni, con sceneggiati e battute, che ricalcano lo spirito romano a fare da filo conduttore, riprendendo nelle sue viscere la quotidianità bonaria, capricciosa, a volte provinciale, per sempre ferma in pellicole testimoni di un'epoca.
La satira è indirizzata verso la politica corrotta, l'esercito, la Chiesa, la televisione, di cui vengono denunciati i mali attraverso una loro rappresentazione esasperata e paradossale , come in Il Santo Soglio, programma del film collettivo Signore e signori, buonanotte.
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