All'Istituto polacco di Cultura, ieri, abbiamo passata una piacevole serata sotto la suggestiva insegna Polonia. La mia destinazione, il mio destino, organizzata dalla direttrice, nonché docente di storia dell'arte, Agnieszka Bender.
La serata è stata dedicata alla presentazione della guida Polonia. Usi, costumi e tradizioni (alla sua ormai terza edizione) scritta dal giornalista Roberto Polce, polonista, già autore di alcune guide sulla Polonia e, vivendo da alcuni anni a Danzica, anche guida turistica; in compagnia dell'editore Mauro Morellini, anche lui giornalista ed editore con una lunga esperienza nel settore turistico e Małgorzata Furdal, direttrice dell’Ente Nazionale Polacco per il Turismo a Roma.
Ogni turista è in fondo un esploratore, secondo il suo metro e dentro il suo cuore, un bravo cacciatore di tesori, conoscendo il valore di quello che vuol trovare, deve essere informato del territorio dove si sta inoltrando, essere perspicace a capire le tracce infinite, anche quelle nascoste sotto il ghiaccio, oppure velate da strati di neve in superficie nelle terre selvagge; il territorio inesplorato potrà aprirsi solo a chi sarà abbastanza intrepido e forte, intelligente e sensibile talmente, da poter superare gli ostacoli della ricerca e della sua conquista intellettuale. Allora non sarà qualcuno che parla, parla con tante parole bellamente messe in fila e ripetute, ma di fatti niente, arriverà diretto, seguendo le linee, nel territorio da esplorare, giungendo direttamente a trovarlo in loco: passando dalle parole ai fatti.
Il viaggio è una scoperta di un tesoro, un vedere concretamente prender vita un pezzo di geografia, un'anima storica, un'attualizzazione visiva, completa e parziale del contemporaneo attuale, ecco che così con una sapiente guida in mano, il viaggiatore, potrà avere innanzitutto una cernita sulla scelta infinita dei luoghi da visitare e dopodiché degli approfondimenti del contesto storico e sociale di dove si sta dirigendo; tutti degli utili consigli sul come, quando e cosa... quello che l'espressione inglese rende con tips and tricks.
Decido di scrivere della Polonia con piacere, perché mi riporta nostalgicamente con la mente al bellissimo periodo in cui vi abitai, dove ho conosciuto persone fantastiche, sincere e dirette, ma soprattutto d'un'ospitalità che regge il confronto con quella proverbiale greca o georgiana, di una capitale-metropoli di questa nostra Europa, moderna e funzionale, piena d'immensi spazi verdi e dall'aria pulita, dove mi dirigevo a lavoro in bicicletta (insegnavo italiano) e le quali note del Paese resuscitavano in me la visione di film di grandi registi come Polański o Kieślowski.
Della Polonia, Małgorzata Furdal, ci ha parlato con digressione poetica della capitale Varsavia e di Cracovia, ma anche di Danzica, Breslavia, Łódź, della regione dei mille laghi, della costa baltica e dei Monti Tatra.
Roberto Polce ha spiegato il motivo perché ha scelto Danzica dove vivere, raffigurandone una città piena di fascino e orgoglio, un po' a sé nella storia polacca, antico importante porto della Pomerania, uno dei principali della Lega anseatica nel 1308 è stata invasa dagli abitanti teutonici fino al 1466 dove è stata riconquistata ma abitata maggiormente da tedeschi, fu città libera nel 1918 e sotto il regime nazista dal '39 al '45 dove fu infine riannessa dalla Polonia.
Danzica è stata ricordata come luogo simbolo dello scoppio della seconda guerra mondiale, luogo di nascita del movimento Solidarność, che, sotto la guida dell'attivista Lech Wałęsa, ha svolto un ruolo importante nel porre fine al regime comunista polacco e in tutta l'Europa centrale.
Roberto ci ha parlato della storia della statua del Nettuno, situata nel Mercato Lungo (Długi Targ), del granaio, della Porta verde, della biblioteca dell'accademia delle scienze dedicata all'italiano Giovanni Bernardino Bonifacio, della chiesa gotica in mattoni più grande del mondo (Bazylika Mariacka) che conta 20.000 posti in piedi e che quando nel 1400 fu costruita, nemmeno la città poteva contare tanti abitanti.
La nota distintiva delle guide Morellini è che contengono nel loro quid, ciò che le contraddistingue dalle altre, un'esperienza di qualità, costante aggiornamento, dato che non devono essere tradotte, originalità e tendenza in ciò che presentano, qualità, perché sono scritte tutte da persone che hanno, come Roberto Polce, una diretta esperienza del luogo di cui scrivono, abitandoci o avendone nazionalità o cittadinanza, e, crescita: la Morellini è l'unica casa ed. italiana che segna una costante crescita di vendite nel settore del turismo.
La particolarità principale però è che non tengono conto dei confini amministrativi, ma abbracciano i territori culturali e identitari o di comunanza linguistica; con una predilezione per raccontare per temi, invece che per destinazioni geografiche solamente. Nel loro sito troverete vari esempi.
Il centenario dell’Indipendenza della Polonia che si festeggia nel 2018, offrirà l’occasione per la scoperta di alcuni dei luoghi simbolo e più affascinanti che segnarono la tortuosa strada verso l’Indipendenza, è un invito per conoscere, anche attraverso gli eventi che organizza l'Istituto, questa bellissima Nazione.
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