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Immagine del redattorePier Paolo Piscopo

Tutto è molto semplice!


ll populismo non è un’ideologia, è una mentalità. Per fondare un’alleanza internazionale solida ci vuole un’ideologia che sia in grado di competere in un'epoca globale.


La vita dei cittadini sta cambiando e ogni cambiamento comporta dei problemi, a cui le altre componenti della classe politica però non sanno dare risposte convincenti.


Dopo la metà del Novecento tutti gli imperi coloniali si estinsero, con la decolonizzazione; ad iniziare dai paesi dell’Asia, giungemmo nell’arco di quarant’anni, al mondo contemporaneo come lo conosciamo oggi. Nel 1955 ventinove Paesi di Asia e Africa si riunirono nella Conferenza di Bandung (Indonesia) per discutere di una loro terza posizione economica e politica nel mondo, oltre i due grandi schieramenti ideologici facenti riferimento ad USA e URSS: da qui l’espressione Terzo mondo.


Finita politicamente la contrapposizione destra e sinistra è rimasta nell'ontologia delle mentalità l'arena sulla quale confrontarsi e identificarsi.


Il caso dei fenomeni migratori di massa è il più evidente, una mentalità propende per un sociale nazionale, l'altra internazionale. Ampie fasce della popolazione si sentono minacciate da due aspetti: il livello di vita da cambiare e il contatto forzato con "estranei". I partiti maggiori pensano di arginare queste pulsioni insistendo a divulgare una sorta di catechismo del politicamente corretto: gli immigrati sono una risorsa, la loro presenza arricchisce la società, ecc.


Chi bada al vento non semina mai e chi osserva le nuvole non miete.
Isacco di Ninive, Discorsi ascetici.

L’estrema destra, anche se è improbabile che possano trovare alleati per le elezioni politiche e quindi governare, stanno puntando sul far percepire l'immigrazione, la libertà delle persone di vivere dove vogliono, come un crimine. L'estrema destra e l'estrema sinistra hanno un fisiologico bisogno di costruire un nemico.


Le spartizioni di territorio, i confini sono un’invenzione recente, sino alla Prima Guerra mondiale solamente la Russia e l’Impero Ottomano prevedevano un visto per entrare.


Permettere di circolare dovrebbe essere un diritto inviolabile.


La libera circolazione delle persone permetterebbe un aumento della ricchezza immediato. Le opportunità che si creerebbero acquisterebbero lo stato di potenzialmente infinito!


Le persone circolando assumono competenze, saperi, prospettive, contribuiscono alla ricchezza e alla distribuzione della ricchezza.


Nessuno fa campagna e politica attiva ai grandi gruppi di potere, l’1% della popolazione mondiale che ha in mano più della metà della ricchezza del restante 99% della popolazione mondiale.


Il sito www.givingwhatwecan.org permette di vedere come si situa qualsiasi reddito in comparazione alla popolazione mondiale.


Se facciamo un esperimento l’effetto ci balza immediatamente agli occhi: il mondo non è ingiusto ma schifosamente ingiusto e nessuno tra i fortunati della terra si rende conto di quanto lo sia.


Una persona che vive sotto la soglia di povertà nei Paesi UE (900 euro mensili) appartiene al 14% della popolazione più ricca del pianeta!


Branko Milanovic, il capo economista della Banca mondiale, in un report qui (http://cnpds.it/documenti/milanovic.pdf) ha calcolato che nel 2009 le paghe ai dipendenti della banca Gold-man Sachs erano pari ai guadagni sommati insieme dei 224 milioni di persone più povere del mondo!


Otto persone al mondo sono ricche quanto 3,5 miliardi di persone messe insieme.


Il problema sono gli immigrati?!


Se Amoud mi chiede cibo e io non glielo do e lui muore la colpa anche se deplorevole non è mia, ma se Amoud va al mercato e in cambio di cibo vorrebbe svolgere dei lavori ed io glielo impedisco di fare, bloccandogli le porte di entrata e lui muore, la colpa è mia!



Pier Paolo Piscopo

Ƹ̴Ӂ̴Ʒ


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