Nella Galleria ArteinRegola a Roma, in Via dei Cappellari 92, gli allievi del 1° Master Class hanno esposto le loro creazioni a tema libero: le radici dell'antichità classica, la condizione precaria, ciascuno ciò che la propria sensibilità dettasse.
I maestri orafi Carla Campea e Emanuele Leonardi (ne parlato anche qui) hanno realizzato dei gioielli a tema: l'immigrazione.
Nella tensione di uomini e donne che lottano contro il tempo, il presente si fa storia; racconto e esposizione, occhi, braccia e movimento sono realizzati per essere indossati in una cosciente commozione; le lady che avranno quei gioielli esprimeranno coraggio, forza, bellezza e umiltà; la perseveranza di andare avanti; oltre, a piedi scalzi, fendendo le onde, camminando nell'odore d'autunno e legna bruciata di bosco, tenendo per mano figli che guarderanno, il viaggio della loro vita, con occhi enormi di stupore.
L'ambiente della galleria lascia lo spazio alla presentazione del libro Il Gioiello nel Sistema Moda, una digressione storica sull'haute-couture del gioiello, curato dall'appassionata Bianca Cappello, docente presso lo IED di Milano.
A fine serata parliamo del perché il settore è in crisi, della Junk Fashion, dove l'enfasi è posta sull'ottimizzazione di determinati aspetti della catena di produzione, affinché le linee di moda siano progettate in modo rapido ed economico per consentire un basso prezzo.
L'Ufficio Stile delle case di moda che coordinano le collezioni all'interno dell'aziende e le accompagnano nelle importanti fasi di creazione e lancio attraverso le tendenza di stagione, hanno dovuto svalutare la qualità, data la crisi in corso dagli anni '90: in questo processo di democratizzazione, un bacino ampio della popolazione, può permettersi capi d’alta moda, ma vi è stata parallela, una svalutazione della qualità del prodotto.
I grandi stilisti non propongono più le loro opere sul mercato ma invitano i grandi sceicchi o magnati nei loro atelier, creando su misura.
La crisi economica si è ripercossa a livello culturale, c’è stata una spersonalizzazione, la gente come svuotata d'identità, la cerca e la sposa nel marchio. Le case d’alta moda non hanno più dovuto creare, gli basta stampare il logo su un capo per continuare a stare sul mercato.
Oggigiorno non c’è cosa più importante dello storytelling, cioè come l’artista racconta il proprio prodotto. Basti pensare a Monica Castiglione, i suoi gioielli sono indossati da tutta l’alta società milanese.
Si vende un’emozione e un’identità, non più il prodotto.
In Olanda, Danimarca e Inghilterra stanno nascendo boutique dove c’è un’attenzione diversa ai prodotti, c’è una ricerca dei materiali, dove accanto all'oro vi compaiono anche plastica, minerali, paglia, ecc. dove non ci si chiude nel proprio cantuccio, gelosi della propria tradizione, ma s’investe, si condivide, si collabora, tutto quello che in Italia non si fa e che ha portato il settore della moda e del gioiello alla crisi attuale.
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